Descrizione
VADEMECUM PER IL CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO: ISTRUZIONI PER L’USO
1. PREMESSA
2. FINALITA’
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
4. BULLISMO
5. CYBERBULLISMO
6. DIFFERENZE TRA BULLISMO E CYBERBULLISMO
7. COSA NON E’ BULLISMO
8. AZIONI DELLA SCUOLA
PREMESSA
Il bullismo è un fenomeno conosciuto che negli ultimi anni, attraverso l’uso intensivo delle nuove tecnologie da parte delle giovani generazioni, ha assunto dimensioni differenti e rilevanti.
Esso va a colpire ed interessare in modo trasversale tutta la società indipendentemente dal ceto, dal genere, dalle competenze personali, dal livello di cultura, dalle possibilità economiche.
Studi svolti dalla psicologia, dalla sociologia e oggi anche dalla giurisprudenza, hanno evidenziato che l’unica arma davvero efficace per combattere il fenomeno è la prevenzione, attraverso la responsabilizzazione delle principali agenzie educative, la famiglia e la scuola. Molte esperienze in scuole straniere hanno sottolineato infatti l’importanza di un approccio integrato per combattere il fenomeno nell`ambito scolastico.
Una politica antibullismo a scuola rappresenta una strategia altamente richiesta.
“…Alle scuole, infatti, in quanto istituzioni poste al conseguimento delle finalità educative, è affidato il compito di individuare e di contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, qualora siano già presenti, e di realizzare interventi mirati di prevenzione del disagio, ponendo in essere specifiche azioni culturali ed educative rivolte a tutta la comunità scolastica, ivi comprese le famiglie, in risposta alle necessità individuate”(Linee di orientamento MIUR per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo).
Tra queste azioni risulta fondamentale la stipula di un Regolamento Anti-Bullismo e di una Procedura di Intervento in caso di bullismo e cyberbullismo.
FINALITÀ
Il nostro Circolo intende cogliere l’invito del Ministero a predisporre azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo e in tal senso il presente VADEMECUM costituisce uno strumento per:
• incrementare la consapevolezza del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nella Comunità Scolastica
• individuare e disporre modalità di prevenzione e intervento al fine di contrastare il fenomeno
• definire le modalità di intervento nei casi in cui si verifichino e accertino episodi
RIFERIMENTI NORMATIVI
-Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ( Assemblea generale delle Nazioni Unite, 20- 11- 1989; ratificata dall’Italia con la Legge 27 maggio 1991, n. 176).
-Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”.
-Linee guida del MIUR del 13 Aprile 2015 “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyber bullismo”.
-Regolamento UE “Regolamento generale sulla protezione dei dati” 27 aprile 2016 n. 679.
-Legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo (G.U. Serie generale n. 127 del 03-06-2017).
-MIUR: Aggiornamento linee di Orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo
–Ottobre 2017.
-LEGGE REGIONALE 3 OTTOBRE 2018 N° 50 (Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo).
PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA PUGLIA
DEL 10 OTTOBRE 2022 (Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo).
IL BULLISMO
Definizione
Il bullismo è un atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo, ripetuto nel tempo, contro una vittima che non riesce a difendersi.
Caratteristiche
• Intenzionalità – le azioni mirano deliberatamente a danneggiare la vittima in vari modi
• Ripetizione – i comportamenti di prepotenza si protraggono nel tempo
• Squilibrio di potere – la vittima si trova su un piano di vulnerabilità
Tipologie
• Fisico: colpi, pugni, calci, strattoni, furti e/o danneggiamento degli oggetti personali della vittima.
• Verbale: offese, minacce, soprannomi denigratori e commenti crudeli
• Indiretto: esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie
Ruoli
Il bullismo si sviluppa in un gruppo di pari in cui ogni membro gioca uno specifico ruolo:
• bullo – vuole dominare, avere un ruolo di prestigio ma attraverso una modalità distorta, patologica
• vittima – non reagisce perché paralizzata dalla paura, perché non sa cosa fare o non è capace di difendersi da sola
• sostenitori del bullo – non prendono l’iniziativa ma si uniscono all’azione aggressiva
• spettatori passivi – non fanno niente per fermare le prepotenze, non intervengono spesso per paura o perché non sanno come intervenire
• difensori della vittima – capiscono cosa sta accadendo e hanno la forza di reagire e fermare le prepotenze
Definizione
IL CYBERBULLISMO
Il cyberbullismo è definito come un’azione aggressiva intenzionale, agita da un individuo o da un gruppo di persone, utilizzando mezzi elettronici, nei confronti di una persona che non può difendersi.
Caratteristiche
• Intenzionalità – le azioni mirano deliberatamente a danneggiare la vittima in vari modi
• Ripetizione – i comportamenti di prepotenza si protraggono nel tempo
• Squilibrio di potere – la vittima si trova su un piano di vulnerabilità
• Anonimato – chi agisce o sostiene l’aggressione spesso non si rende conto della gravità di ciò che sta facendo (deresponsabilizzazione)
• Rapida diffusione – il materiale usato dai cyberbulli può essere diffuso in tutto il mondo (diventare virale)
• Permanenza nel tempo – il materiale può rimanere disponibile online anche per molto tempo.
• Pubblico più vasto – un commento, un’immagine o un video postati possono essere potenzialmente in uso da parte di milioni di persone
• Senza tempo e senza spazio – l’aggressione raggiunge la vittima sempre e dovunque
Tipologie
Flaming: un flame (termine inglese che significa “fiamma”) è un messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un singolo individuo, allo scopo di suscitare conflitti verbali all’interno della rete tra due o più utenti
Harassment: sono le molestie, verso una persona specifica, che possono causare disagio emotivo e psichico
Cyberstalking: è l’invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità
Denigration: distribuzione, all’interno della rete o tramite SMS, di messaggi falsi o dispregiativi con lo scopo “di danneggiare la reputazione o le amicizie di colui che viene preso di mira”.
Impersonation: caratteristica di questo fenomeno è che il persecutore si crea un’identità fittizia con il nome di un’altra persona nota, usando una sua foto, creando un nuovo profilo parallelo. Trickery e Outing: tramite questa strategia entra prima in confidenza con la vittima, scambiando con essa informazioni intime e/o private
Exclusion: consiste nell’escludere intenzionalmente un altro utente dal proprio gruppo di amici, dalla chat o da un gioco interattivo
Sexting: invio di messaggi via smartphone e internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.
Ruoli
I protagonisti sono gli stessi del bullismo, ma nel caso del cyberbullismo i sostenitori del bullo, persone coinvolte, possono essere molti e, attraverso la “condivisione” o i “like”, possono innescare un’escalation negativa. Al contrario, i difensori della vittima possono intervenire segnalando contenuti negativi, chiederne la rimozione e sostenere la vittima.
DIFFERENZE TRA BULLISMO E CYBERBULLISMO
BULLISMO: Nel bullismo tradizionale i testimoni sono tendenzialmente passivi o incoraggiano il bullo. CYBERBULLISMO: Nel caso di cyberbullismo, gli spettatori possono essere passivi ma possono essere anche attivi e partecipare alle prepotenze virtuali.
BULLISMO: Il bullo percepisce e vede le conseguenze del suo comportamento. CYBERBULLISMO: Il bullo virtuale non vede le conseguenze delle proprie azioni.
BULLISMO: Nel bullismo tradizionale, la vittima raramente reagisce al bullo CYBERBULLISMO: Nel bullismo virtuale, pure chi è vittima nella vita reale o non gode di un’alta popolarità a livello sociale, può diventare un cyber bullo
BULLISMO: gli atti devono essere reiterati
CYBERBULLISMO: un singolo atto può costituire azione di cyber bullismo.
COSA NON E’ BULLISMO
Prepotenza e reato: una categoria di comportamenti non classificabili come bullismo è quella degli atti particolarmente gravi, che si configurano come veri e propri reati. Aggressioni fisiche violente, utilizzo di armi e/o oggetti pericolosi, minacce gravi e molestie sessuali sono condotte che rientrano nella categoria dei comportamenti devianti e, pertanto, non sono definibili come “bullismo”.
In questi casi, la scuola agisce sempre con le istituzioni presenti sul territorio.
E’ opportuno ricordare che, nei casi di reati perseguibili d’ufficio, gli operatori scolastici hanno l’obbligo di effettuare la denuncia all’Autorità giudiziaria competente.
Prepotenza e scherzo: il limite tra prepotenza e scherzo è poco definito. Tuttavia, un punto di riferimento chiaro per discernere tra prepotenza e gioco è costituito dal disagio della vittima
AZIONI DELLA SCUOLA
AZIONE 1.
COINVOLGERE E FORMARE TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO, DOCENTE E NON DOCENTE, SUL TEMA DEL BULLISMO
STRUMENTI
– incontri con le docenti referenti per il Bullismo e il Cyberbullismo;
– corsi e/o iniziative di formazione promossi dal MIUR o dall’Ufficio scolastico Regionale e/o Provinciale;
– appuntamenti periodici di confronto e verifica circa le modalità di sensibilizzazione e/o di prevenzione sui temi di cui sopra con il Team di Gestione;
– incontri con figure professionali specializzate in tali settori.
TEMPI
Intero anno scolastico
SOGGETTI COINVOLTI E/O DA COINVOLGERE
– docenti
– personale ATA
– Dirigente Scolastico
– Referente per il bullismo e il Cyberbullismo
– Team di gestione
– Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia Postale)
– Psicologi e esperti delle problematiche dell’età evolutiva
AZIONE 2.
DEFINIRE IL GRUPPO CHE SI OCCUPERÀ PIÙ DIRETTAMENTE DEL TEMA DEL BULLISMO NELLA SCUOLA (OLTRE AI DOCENTI REFERENTI) E DELLE AZIONI CHE METTERA’ IN ATTO
a. IL TEAM DI GESTIONE
Fasi per la definizione del gruppo di gestione
1. ricognizione tra le figure interne e disponibili a tale mansioni
2. costituzione del Gruppo di Gestione che dovrà essere composto da:
– docente Referente del bullismo e cyberbullismo
– Dirigente Scolastico e/o un collaboratore del Dirigente Scolastico
– Psicologo/a, Psicopedagogista, laddove ce ne sia la possibilità anche tra le risorse interne e la disponibilità economica.
Compiti
– svolgere un’indagine conoscitiva e un’ analisi dei bisogni all’interno del personale scolastico
– elaborare un Protocollo di Sensibilizzazione, di Prevenzione e di Gestione di eventuali casi di Bullismo e/o cyberbullismo e definire le modalità di lancio dello stesso protocollo.
b. PROTOCOLLO DI SENSIBILIZZAZIONE, DI PREVENZIONE E DI GESTIONE
Tale protocollo dovrà chiaramente indicare i soggetti, i tempi, le modalità e gli strumenti che verranno adottati nella scuola primaria e dell’Infanzia per le seguenti 3 azioni:
Sensibilizzazione
– dei docenti con incontri informativi e formativi.
– degli studenti con attività adeguatamente programmate e all’interno del percorso curriculare condotti dagli stessi insegnanti di sezione o di classe
– delle famiglie con incontri informativi e formativi con le Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia Postale), Psicologi e esperti delle problematiche dell’età evolutiva.
Prevenzione
Adottare una politica integrata permette di recuperare i “bulli” e i “cyberbulli” attraverso l’intervento educativo sinergico delle agenzie preposte alla loro educazione e quindi, famiglia, scuola, istituzioni.
Applicare nei confronti dei bulli e dei cyberbulli delle misure disciplinari e delle misure di intervento che dimostrino chiaramente che la scuola condanna fermamente i soprusi, i comportamenti aggressivi ed ogni forma di prepotenza, sia online sia offline.
Il Gruppo di Gestione dovrà:
1. Cogliere ed interpretare i messaggi di sofferenza e le condotte che si manifestano nell’ambito scolastico.
Sintomi
Sintomi fisici: dolori intestinali e/o mal di testa, cambiamento negli schemi alimentari, disturbi del sonno, iperattività, affaticamento ingiustificato. Disturbi dell’umore, paure, fobie, incubi. Bassa autostima, senso di isolamento sociale e di mortificazione, mutamenti nel rendimento scolastico e demotivazione non giustificata, problemi relazionali.
Condotte
Aggressività verbale, arroganza, atteggiamenti di scherno verso i compagni, condotte antisociali a scuola e/o fuori della scuola, distacco affettivo, comportamenti crudeli (per es. verso gli animali).
2. Stabilire e perfezionare gli strumenti di prevenzione di tali fenomeni:
– griglie di osservazione
– attività di gruppo
– questionari anonimi a tutti gli studenti
– istituzione di una giornata antibullismo e anti cyberbullismo
– educazione trasversale all’inclusione
– promozione di progetti dedicati all’argomento
– formazione dei collaboratori scolastici
– azioni di supporto, di monitoraggio e di dialogo costante con enti locali e istituzioni ( polizia locale, ASL di zona, Tribunale dei Minori, Forze dell’Ordine
– sportello interno di ascolto
– incontri con le famiglie
Gestione
Il Team sarà l’Organo deputato alla messa a punto e all’applicazione degli strumenti necessari per gestire un caso di bullismo e/o Cyberbullismo.